Ci sono momenti nell’accoglienza turistica che mettono alla prova la pazienza, il senso dell’umorismo e, a volte, anche la fiducia nell’umanità. Ma poi ti rendi conto che ogni esperienza ha il suo lato positivo… anche quando si tratta di ospiti con un’idea molto personale della puntualità.

Era una giornata di sole splendente sulla Litoranea Salentina, a Marina di Pulsano (TA). L’estate pugliese sapeva essere spietata con il suo caldo, ma io ero pronto per un check-in che si preannunciava particolarmente rigoroso. Un gruppo di sei ospiti in arrivo da Milano, prenotazione tramite italiafastrent.com, mi aveva contattato con largo anticipo per sottolineare una richiesta precisa: massima puntualità alle ore 14.00.

Ora, il check-in standard era previsto dalle 15.00 in poi, ma desiderando offrire il miglior servizio possibile, decido di accontentarli. Organizzo il personale delle pulizie, coordino l’uscita degli ospiti precedenti (che ovviamente mi chiedono un’ora extra, perché gli addii sono sempre difficili), e faccio in modo che la casa sia perfetta in tempi record. Alle 15.45, finalmente, tutto è pronto: l’alloggio splende, il profumo di pulito si mescola con la brezza marina, e io sono lì, in attesa della comitiva lombarda.

Ore 16.00: nessuno.
Ore 16.15: ancora niente.
Ore 16.30: inizio a preoccuparmi.

Provo a chiamarli, ma nessuna risposta. L’ansia sale. Un piccolo pensiero si insinua: “E se fosse successo qualcosa?” Ma poi subito la mente pragmatica dell’host prende il sopravvento: “No, dai, impossibile. Avranno avuto un intoppo in viaggio”.

Ore 17.00: il sole picchia, il mio entusiasmo inizia a vacillare.
Ore 18.00: finalmente, squilla il telefono.

Rispondo al volo, quasi temendo brutte notizie, quando dall’altro lato sento una voce allegra e spensierata:
“Ciao Giulio! Scusaci tantissimo per il ritardo, ma il mare era così bello che ci siamo dovuti fermare a fare il bagno… ma siamo lì tra 15 minuti!”

Ecco, in un attimo tutto diventa chiaro. Lì, in quel momento, attraverso tre fasi emotive ben precise:

  1. Incredulità: Davvero? Dopo tutta la fretta che avevano?
  2. Disappunto: Ho corso contro il tempo e loro stavano beatamente in ammollo nel Mar Ionio?
  3. Orgoglio: Beh… se un gruppo di milanesi, celebri per la loro puntualità svizzera, ha ceduto al richiamo delle acque cristalline della mia terra, significa che questo posto è davvero speciale.

Alla fine, quando finalmente sono arrivati, l’idea di rimproverarli è sfumata in una risata. Ospiti: mia croce e mia delizia.

Anche tu lavori nell’accoglienza turistica e hai vissuto situazioni simili? Raccontacelo nei commenti o inviaci la tua storia per essere pubblicata su Italy Hospitality Journal. Le emozioni del turismo… iniziano dai tuoi racconti!

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